#riflessioni: 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne
Come molti di voi già sapranno, il simbolo di Nina Aps è il cruz caspi, un fiore amazzonico color arancione. Non a caso il color arancione è anche il colore che viene usato in tutto il mondo come simbolo di lotta contro la violenza sulle donne. Ed in una ricorrenza così particolare, Nina vuole sensibilizzare ancora di più su temi a lei molto cari: affermare e promuovere l’empowerment femminile con il fine di ridurre la povertà, la fame, la violenza, le disparità e le disuguaglianze.
Questo è stato un anno molto particolare, come nessuno mai prima. Anche prima che il COVID 19 colpisse tutto il mondo, la violenza contro donne e bambine aveva raggiunto proporzioni pandemiche. Secondo l’UN WOMAN nell'ultimo anno 243 milioni di donne e giovani ragazze hanno subito abusi da parte di un partner intimo e meno del 40% delle donne che subiscono violenza lo hanno denunciato o cercato aiuto.
Man mano che i Paesi hanno implementato misure di blocco per fermare la diffusione del coronavirus, la violenza contro le donne, in particolare la violenza domestica, si è intensificata. In alcuni Paesi, le chiamate ai numeri di emergenza sono aumentate di cinque volte; in altri, le segnalazioni formali di violenza domestica sono diminuite poiché le survivors hanno trovato più difficile cercare aiuto o chiedere supporto, non potendo uscire di casa. La chiusura delle scuole e le tensioni economiche hanno lasciato le donne e le ragazze più povere senza scuola e senza lavoro. Le più vulnerabili sono cadute nello sfruttamento, negli abusi, matrimoni forzati e molestie.
Nell'aprile 2020, mentre la pandemia si diffondeva in tutto il mondo, il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha chiesto, in un discorso agli Stati membri, la peace at home (pace in casa). Negli ultimi mesi 135 paesi hanno rafforzato le azioni e le risorse per affrontare la violenza contro le donne come parte della risposta al COVID-19. Tuttavia, è necessario molto di più.
Oggi, sebbene le voci degli attivisti e delle survivors abbiano raggiunto un crescendo che non può essere messo a tacere o ignorato, porre fine alla violenza contro le donne richiederà al governo futuro maggiori investimenti, leadership e azione. Agire contro questo tipo di violenza deve necessariamente far parte della risposta nazionale di ogni Stato, specialmente durante la crisi pandemica che è tuttora in corso.
Povertà e basso livello di istruzione sono entrambi elementi molto presenti in America Latina, che hanno portato alla costruzione di un sistema di abusi reiterati e ad un governo che non riesce a difendere le categorie più deboli. Ad aggravare la situazione delle donne in Sud America è il sistema patriarcale tutt’oggi presente: in alcuni casi, a malapena le donne riescono a trovare un impiego e quando ci riescono non sono mai pagate quanto un uomo.
Lottare per i diritti delle donne deve essere una priorità mondiale affinché si sconfigga la disparità, il patriarcato, gli abusi, la povertà e l’ignoranza.
Condividere, leggere e raccontare le storie degli attivisti e delle sopravvissute è il modo che abbiamo noi per lasciarci ispirare dalla loro Forza e dal loro Coraggio, impararli, assorbirli e riuscire anche noi, insieme a loro, a cambiare il mondo.
Di Costanza Ventura
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