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#storiedidonne: "Mi sono sentita sbagliata, ma non ho mai mollato"



Edwige Guiebre è una giovane educatrice modenese 32enne di origini burkinabé, con il sogno di diventare insegnante, autrice del libro “La tata marrone”, pubblicato nel 2020.

Dopo la laurea triennale in Scienze dell’Educazione, ha mosso i primi passi nel mondo della scuola come educatrice jolly per le supplenze di lungo e breve periodo, ma ha percepito disagio da parte degli adulti a causa delle sue origini africane, dato che in tutti gli istituti in cui faceva le sostituzioni veniva scambiata per parente degli alunni stranieri invece che per una professionista.

Al contrario, Edwige ci racconta di essersi sempre trovata bene con la spontaneità dei bambini che le facevano domande sul colore della sua pelle, tant’è che è stato un suo alunno ad ispirarla per il titolo del suo libro.

E’ stato comunque un periodo davvero difficile, che l’ha fatta sentire sbagliata, perché si sentiva come se non valesse, come se la scuola non fosse il suo posto, nonostante gli studi e le competenze.

Da quell’esperienza molto faticosa e frustrante ha deciso di trarre ispirazione per scrivere il suo libro, che rappresenta anche un progetto di inclusione multiculturale nelle realtà scolastiche e che tocca molto da vicino il tema della diversità, che rappresenta un grande punto di forza.

Un’altra fonte di ispirazione è stata la figura di Geneviève Makaping, giornalista di origini camerunensi di fama internazionale e docente di Antropologia Culturale presso l’Università della Calabria, con alle spalle un Dottorato in Tecnologie didattiche.

Ma l’evento che le ha fatto venire fuori il fuoco e la forza, è stato quando ha fatto la conoscenza della ginecologa della sua città, anch’essa camerunense, che le ha dato dei grandi consigli e le ha infuso coraggio, facendole capire che doveva andare oltre le difficoltà e le barriere e che poteva essere anche lei ciò che desiderava di più, e cioè una docente, una formatrice nel contesto scolastico. A quel punto ha deciso di rimettersi in gioco iscrivendosi al corso di laurea magistrale in Pedagogia.

Secondo Edwige, essere donna è una responsabilità che non si limita al dedicarsi solo alla famiglia, perché una donna può fare qualsiasi cosa e può essere sia madre che donna in carriera, se ci mette cuore e passione, ma l’importante è osare e mettersi sempre alla prova.

Il consiglio che dà alle altre donne è quello di mettersi in gioco e di non avere mai paura di sbagliare, e di rialzarsi sempre e comunque, senza sottovalutarsi e senza guardare ciò che fanno gli altri, o fare ciò che gli altri vorrebbero che facessimo noi. L’importante è ascoltare, ma soprattutto ascoltarsi, perché col tempo capiremo quale è la nostra strada.


Mercy Cudjoe per NINA APS


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