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#storiedidonne 5: Rigoberta Menchù, da contadina a Nobel per la Pace

Rigoberta Menchù

La storia di oggi viene da molto lontano, precisamente da 9.540 chiometri da qui dove scriviamo.

E' la storia di Rigoberta Menchù, nata il 9 gennaio 1959 a Uspantán in Guatemala nel gruppo etnico, dei Maya-Quichè.

Fin da bambina lavora come contadina nei latifondi di cotone, caffè e canna da zucchero, crescendo tra discriminazioni, sfruttamento, repressioni, ignoranza ma con un forte desiderio di riscatto.

La sua attività in favore del popolo guatemalteco infatti ha inizio a seguito della tragica morte di alcuni membri della sua famiglia per mano del governo. Testimone lei stessa degli abusi dei militari ai danni dei campesinos; soffre con la sua gente il potere che il governo esercita sulla popolazione indigena.

A 20 anni è già membro dell’organizzazione sindacale del CUC (Comitato di Unità Contadina). Sono anni di forte repressione, Rigoberta riesce a sfuggire alle persecuzioni ai danni della sua etnia. Non si arrende, perché mossa da desiderio di riscatto e libertà per il suo popolo.

Comprende che la liberazione e l’autodeterminazione può avvenire solo con l’istruzione, l’apprendimento della lingua e soprattutto attraverso la non violenza. Si fa portatrice di un messaggio: unità nella differenza.

“quando qualcuno si vergogna delle proprie radici o si sente superiore delle culture altrui, l’umanità fa un passo indietro”

Il suo impegno politico e sindacale è fatto di azioni che prevengono le discriminazioni e che tutelano le minoranze etniche degli indios e meticci del Guatemala; propone quindi dei parlamenti misti. E’ una fonte di ispirazione per altri popoli nel raggiungere pace e giustizia nel proprio paese.

Per il suo impegno a favore del suo popolo e del suo gruppo etnico dal 1986 è membro del Consiglio dell’ONU per i diritti degli Indios.

Nel 1992 le viene riconosciuto il Nobel per la pace.

Scrive di lei A. Perez Esquivel (Premio Nobel per la Pace)

Rigoberta Menchù esprime il sentimento di tutti i popoli dell’America nel loro cammino contrassegnato da sofferenze e persecuzioni, ma anche da un forte spirito di resistenza e dalla speranza di poter conseguire il rispetto dell’identità dei popoli (…). Essa reclama il diritto alla verità e alla giustizia, il diritto all’identità e alla vita delle culture e dei popoli indigeni.






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