
AFROMUVARAS: Cacao di valore - donne produttrici di cacao che costruiscono il futuro del Tumaco
San Luis Robles, nella regione di Tumaco (Dipartimento di Nariño, Colombia), è un territorio segnato da decenni di conflitto armato e violenza. Qui la popolazione afrodiscendente ha pagato un prezzo altissimo: sfollamenti forzati, perdita dei mezzi di sussistenza, discriminazioni e gravi conseguenze sociali per donne e giovani. A ciò si aggiungono le coltivazioni illegali di coca, che hanno aggravato l’insicurezza e la devastazione ambientale. In questo scenario difficile, il cacao si presenta come un’alternativa legale, sicura e radicata nella cultura locale, riconosciuta anche dal Programma Nazionale di Sostituzione delle Colture Illegali (PNIS).
L’associazione Afromuvaras riunisce 385 donne afrodiscendenti, molte delle quali madri sole e vittime di violenza, che hanno scelto di costruire il proprio futuro attraverso la coltivazione del cacao. Queste produttrici non solo preservano varietà antiche e pregiate come il cacao criollo “Azúcar”, ma portano avanti un lavoro di resilienza e resistenza sociale in un contesto segnato da instabilità e povertà.
ll progetto mira a rafforzare l’autonomia economica delle donne cacaotere attraverso
la riqualificazione del centro di essiccazione dell’associazione.
L’intervento prevede:
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il rifacimento della copertura per garantire ventilazione e protezione dalle piogge;
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la riparazione delle strutture danneggiate da muffe e corrosione;
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l’installazione di materiali durevoli (come coperture rigide in PVC);
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giornate di lavoro collettivo (minga) per la pulizia e la sanificazione degli spazi
Grazie a questo intervento, le donne di Afromuvaras potranno:
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migliorare la qualità del cacao, riducendo perdite e contaminazioni;
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accedere a mercati più remunerativi, aumentando il reddito familiare;
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rafforzare il loro ruolo nel tessuto comunitario ed economico;
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trasmettere alle nuove generazioni un modello di autosviluppo sostenibile.
I benefici diretti coinvolgeranno le 385 produttrici di cacao, mentre indirettamente ne trarranno vantaggio oltre 1.700 persone tra famiglie e comunità.



Il progetto è stato realizzato grazie al finanziamento della Caritas Italiana



